//Ocean CleanUp per pulire gli oceani funziona e sta catturando tonnellate di plastica

Ocean CleanUp per pulire gli oceani funziona e sta catturando tonnellate di plastica

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lo ha annunciato pochi giorni fa con un tweet il suo creatore, Slat, che quando aveva 18 anni ha pensato a questa struttura innovativa che prometteva di rivoluzionare il sistema di smaltimento e raccolta rifiuti dagli oceani, che ormai come tutti sappiamo, sono invasi dalla plastica,

si stima che ogni anno siano circa 8 milioni di tonnellate i rifiuti che attraverso la terra ferma entrano negli oceani, delle quantità impressionanti che mosse dalle correnti marine hanno portato per esempio alla creazione della great Pacific Garbage Patch, una vera e propria isola di plastica, galleggiante di grandezza stimata tra i 700.000 km² e i 10 milioni di km², fatta esclusivamente di rifiuti inquinanti.

il più grande accumulo di plastica negli oceani del mondo che si trova a metà strada tra le Hawaii e la California, dove un vortice di correnti mantiene saldo e compatto

Boyan Slat è ormai da 7 anni che lavora al suo progetto Ocean Cleanup per sistemare tutti i dettagli e rendere efficace anche a livello pratico questo mega galleggiante cattura rifiuti, per cui ha anche fondato un’organizzazione senza scopro di lucro il cui obiettivo è la pulizia degli oceani,

così finalmente a inizio Ottobre è arrivata la prima conferma sia sui social network che sul sito internet del progetto, che il “divoratore di plastica” funziona, è stato posizionato nell’oceano e sta già catturando tonnellate di plastica che compongono la great Pacific Garbage Patch.

Ocean Cleanup è una struttura composta da una lunga barriere galleggiante, in grado di scendere fino a 600 metri di profondità ed ancorata ad un tubo di gomma per tutta la sua lunghezza, ha una rete al suo interno che permette di bloccare i rifiuti senza danneggiare flora e fauna marine e funziona in modo autonomo sfruttando le correnti naturali dell’Oceano per attirare verso di sé i rifiuti galleggianti.

è dotata di satelliti e geolocalizzatori per comunicare la propria posizione alle navi che poi si occuperanno dello smaltimento dei rifiuti e non è solo in grado di raccogliere e catturare sia reti da pesca, che oggetti di plastica di tutti i tipi, ma anche le microplastiche, frammenti microscopici di plastica del diametro di 1 millimetro, che vengono a loro volta spesso mangiati dai pesci e dalla creature marine,

Già all’inizio del suo progetto l’Ocean CleanUp prometteva di liberare dal mare oltre 7mila tonnellate di plastica nell’arco di cinque anni e adesso finalmente sta dando i primi risultati,

Così l’inventore di Ocean Cleanup ha fatto sapere che l’impianto è riuscito a superare con successo i test cui è stato sottoposto nell’ultimo anno e ha scritto su Twitter, postando una fotografia di molti rifiuti di plastica raccolti, tra cui anche una ruota,

«Finalmente il nostro sistema di pulizia dell’oceano sta catturando la plastica, le reti abbandonate e una tonnellata di minuscole microplastiche! A proposito, a qualcuno manca una ruota?»

Boyan Slat poi continua: «Ora stiamo catturando veramente i rifiuti in plastica. Dopo aver iniziato questo viaggio, sette anni fa, questo primo anno di test nell’ambiente marino indica con decisione che il nostro traguardo è raggiungibile e che la nostra missione di liberare l’oceano dai rifiuti che si accumulano da decenni, è alla nostra portata, questo risultato ci dà abbastanza fiducia per continuare questo progetto».

I rifiuti che sta raccogliendo Ocean CleanUp verranno portati a riva a dicembre con il progetto di smaltirli accuratamente, suddividendoli per categoria e riuscire a creare un sistema di economia circolare che permetta di rivendere alcune delle materie prime ad aziende o società che le utilizzino per creare nuovi prodotti (vi abbiamo parlato per esempio dell’utilizzo di bottiglie di plastica riciclate da parte di Adidas e Converse per le loro linee di scarpe)

il prossimo obiettivo per migliorare Ocean CleanUp invece sarà quello di studiare un sistema che permetta di raccogliere più plastica senza dover essere svuotato ogni paio di mesi, si punta a renderlo in grado di conservare i rifiuti raccolti per circa un anno prima che si raggiunga la massima capienza e sia necessario lo svuotamento

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