Prato: stop barelle, i piccoli pazienti guideranno la loro macchina in sala operatoria
Dall’8 Novembre i piccolo paziente dell’ospedale toscano non saranno più costretti a letto durante il tragitto verso la sala operatoria, ma ci potranno andare direttamente, a piedi, anzi guidando un bolide colorato,
il progetto innovativo si chiama “A smiling road to surgery” ed è il prima iniziativa del genere in Toscana, e la terza iniziativa a livello nazionale,
è pensato per diminuire la paura della sala operatoria e dell’ospedalizzazione, per diminuire lo stress e la sofferenza legata alla separazione dai genitori
lungo il percorso verso la sala operatoria di pediatria, sono stati posizionati cartellonistica colorata e palloncini, il tragitto verrà condito da tanto buon umore da parte del personale medico ed infermieristico, proprio per alleggerire lo spirito dei bambini e farli sfrecciare, sereni nei corridoi
oltre al personale medico, saranno spesso presenti anche i clown di corsia, volontari che si prenderanno cura dei bambini con scherzi e divertimento fino a quando non entreranno in sala operatoria,
La minicar e la micromoto sono state donate dalla fondazione Ami, e sono dotate proprio di ogni comfort , telecomando, marcia e retromarcia, ma anche fari a led e display elettronico oltre al lettore mp3 per la musica, la fondazione Ami è la principale sostenitrice del progetto insieme alla direzione dell’ospedale
I genitori quando entrano in ospedale vengono messi a conoscenza della novità, possono parlarne con il personale dell’ospedale e ricevono uno specifico opuscolo in cui si spiegano i benefici del progetto e con il loro consenso, i bambini iniziano a familiarizzare con la MiniCar nei momenti preoperatori.
Maristella Menucucci responsabile assistenza inferimieristica ha spiegato durante la conferenza stampa:
“Un’iniziativa che ha un costo finanziario di meno di 500 euro, ma che ha un valore intangibile inestimabile perché aiuta i bambini in un momento difficile”
solamente lo scorso anno gli interventi chirurgici sui bambini presso il Santo Stefano di Prato sono stati 123, mentre da Gennaio ad Ottobre ne sono già stati effettuati 85, quasi un intervento ogni 3 giorni,
per cui l’idea di portare presso il reparto di chirurgia pediatrica questa iniziativa innovativa ha subito riscosso grande entusiasmo tra il personale dell’ospedale,
diversi studi americani hanno dimostrato come l’utilizzo delle microcar per i bambini dai 3 agli 8 anni sia un vero e proprio atto terapeutico, infatti i piccoli pazienti che entrano in sala operatoria in maniera autonoma, utilizzando le mini car e giocando, sono meno stressati, entrano in sala operatoria sorridendo e riportano un risveglio più sereno dopo l’intervento rispetto ai bambini che utilizzano le barelle,
Ospedale Santo Stefano a Prato i piccoli pazienti in macchina sala operatoria
Zia Caterina, testimonial del progetto, che con il suo entusiasmo e i suoi vestiti eccentrici è ormai da decenni in prima linea nel supporto e sostegno dei bambini ospedalizzati di tutta Italia, racconta:
“Siamo davanti a qualcosa di grande che dal basso e con pochi soldi sconvolge e rivoluziona un percorso tradizionale dando modo ai bambini di affrontare e sconfiggere la paura. Promuoverò il progetto anche negli altri ospedali”
mentre Nicola Ciolini consigliere regionale ha commentato il fatto che il Santo Stefano sia il primo ospedale toscano a dare il via ad un progetto simile :
“Siamo orgogliosi di come questo progetto è stato sviluppato non è una normale attività sanitaria, ma un servizio che è nato dalla sensibilità del personale infermieristico”.
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