Una rivoluzione in direzione dei diritti
Una notizia importante, soprattutto perché arriva dal secondo paese islamico più popolato al mondo e di forte stampo tradizionalista, noto per leggi estremamente severe, molto lontane del rispetto dei diritti e della libertà degli essere umani, e soprattutto delle donne,
per colpisce che sia proprio il governo pakistano ad avere dato il via alla creazione di 1016 tribunali speciali, uno per ogni distretto dello stato, per punire i reati contro le donne e difenderle dalla violenza di genere
un segnale forte e concreto contro la violenza sulle donne, in particolare la violenza domestica, che ancora oggi non viene quasi considerata come un reato ne tanto meno denunciata,
Così Asif Saeed Khosa giudice capo del Pakistan alla guida della corte suprema, due giorni fa ha annunciato pubblicamente in un discorso trasmesso dalla Tv di Stato:
“Avremo 1.016 tribunali per la violenza di genere in tutto il Pakistan, almeno uno in ogni distretto. L’atmosfera in queste corti sarà diversa dalle altre, così che chi denuncia un reato possa farlo senza paura”
un passo avanti, che speriamo possa rivelarsi utile, in un paese in cui purtroppo le donne sono ancora vittime di grandissimi soprusi da parte della società maschilista e in cui i crimini sono denunciati solo in piccolissima parte rispetto al numero reale di quelli commessi,
In cui sistemi di giustizia paralleli e informali continuano ad indebolire lo stato di diritto e a emettere sentenze ingiuste che non rispettano i diritti delle donne,è fondamentale creare dei sistemi di giustizia che realmente portino a colpire i colpevoli di violenze e omicidi.
Uno dei paesi al mondo in cui la violenza sulle donne è una vera e propria piaga sociale, prova formalmente a dare una direzione netta e un taglio con il passato istituendo oltre 1000 tribunali in tutto il paese dove si potranno difendere i diritti delle donne
una decisione che potrebbe essere un segnale molto forte per tutta la regione dell’Asia meridionale e si spera che possa essere l’inizio di un cambiamento culturale, quanto meno di apertura verso il rispetto dei diritti umani,
un paese diviso da importanti contraddizioni, considerato da un lato uno dei paesi al mondo meno vivibile per le donne (98 su 100 secondo Women’s Liveability Index), dall’altro anche il primo paese a maggioranza islamica ad avere avuto una donna come capo di stato Benazir Bhutto, e in cui sono cresciuti nomi femminili di spicco come l’attivista Malala Yousafzai, nobel per la Pace nel 2014 e la giornalista attivista Sharmeen Obaid-Chinoy
non possiamo che augurarci che questi tribunali rendano più facile per le donne denunciare le violenze e chi le commette e scoraggino i reati di genere e che possano creare pian piano una cultura della legalità e del rispetto
rivoluzionaria decisione da parte del governo del Pakistan che aprirà 1000 tribunali contro la violenza sulle donne
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