//Per mandare i bambini a scuola

Per mandare i bambini a scuola

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ma ci sono anche belle storie legate alla politica, che vengono poco diffuse, ma esistono e vanno raccontate! una tra tutte è quella del sindaco di Borbona un piccolo comune vicino ad Amatrice in provincia di Rieti che non ha proprie scuole e sta ancora soffrendo grandemente i segni del terremoto del 2016,

un terremoto che ha distrutto ogni cosa e che spaventa ancora tanto, così le famiglie di Borbona, che non hanno una scuola nel proprio paese, devono ogni giorno mandare i bambini nei comuni vicini per poter studiare, alcuni di loro li vogliono mandare nella scuola più vicina ad Antrodoco,

ma altri vivendo ancora la paura e la preoccupazione di quei giorni, preferiscono che la scuola dei loro figli sia costruita con tutti i criteri antisismici, si trova a 20 km di distanza a Montereale,

i soldi di un piccolo comune purtroppo sono pochi ma la sindaca Maria Antonietta Di Gaspare come i 700 abitanti del paese ha tanta voglia di andare avanti e lasciarsi alle spalle quei dolori momento che pesano ancora sulla città, e vuole fare tutto il possibile perché le famiglie decidano di restare e far crescere i figli tra queste montagne e di portare avanti lì la loro vita,

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sindaca rinuncia all’indennità per pagare lo scuolabus

Così per garantire a tutti i genitori il diritto di portare i figli nelle scuole che preferiscono in cui si sentono più sicuri, visto che come gran parte dei piccoli comuni anche Borbona non ha fondi a sufficienza, per potersi permettere di acquistare un nuovo scuolabus e di assumere un nuovo autista,

la sindaca ha pensato ad una soluzione e l’ha trovata: rinunciare alla propria indennità e rimborsi da sindaco e con quei soldi assumere un autista di scuolabus.

mentre con per lo scuolabus, la sindaca si è ingegnata utilizzando il pulmino per le trasferte della locale squadra di calcio, che durante la settimana diventa uno scuolabus e nel weekend ritorna ad essere il mezzo per le trasferte dei ragazzi

la sindaca racconta che la sua indennità era di 20 mila euro l’anno e che dai bilanci del comune era l’unica voce che lei si sentiva di poter tagliare e a cui rinunciare, per non privare il paese di altri servizi

La sindaca Maria Antonietta Di Gaspare racconta:

«Io devo garantire a tutti il diritto di andare a scuola. Adesso in paese ogni mattina è bellissimo vedere il via vai di scuolabus. Altrimenti per Borbona sarebbe stato l’inizio della fine. Io non mi sento un’eroina, ci mancherebbe, l’ho fatto già dal settembre scorso, per garantire la regolarità dell’anno scolastico, anche se la storia è venuta fuori ora”

poi la sindaca spiega che non riuscire a garantire un servizio necessario alla comunità sarebbe stato l’inizio della fine , le persone avrebbero potuto pensare di trasferirsi nel paese della scuola per essere più comodi, e il loro comune avrebbe iniziato pian piano a morire,

frustato ancora di più dai segni di un terremoto che non ha fatto vittime ma ha distrutto il 90% delle case del centro storico e ha lasciato moltissimi danni soprattutto sull’economia, con il drastico calo del turismo e una ricostruzione ancora tutta da fare, da poco hanno riaperto un paio di bed and breakfast, la gastronomia, la macelleria, un bar…

in un territorio che è purtroppo più semplice abbandonare, trasferendosi in città con più servizi e attive, è bello vedere che c’è un sindaco che rinuncia al suo stipendio per fornire servizi agli abitanti e permettergli di rimanere nelle proprie case e di mandare i loro figli a scuola comodamente!

Complimenti alla sindaca per avere silenziosamente fatto questo gesto all’inizio dell’anno scolastico, senza proclami o celebrazioni pubbliche, tanto che è arrivato agli onori della cronaca solo pochi giorni fa!

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la sindaca Maria Antonietta Di Gaspare

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