In Giappone il ristorante in cui si può lavorare per pagarsi il pasto
la mente dietro a questo ristorante è Sekai Kobayashi che nel 2015 ha lasciato il suo lavoro da ingegnere di software, per aprire questo piccolo ristorantino con 12 posti a sedere intorno al bancone, dove chiunque potesse sedersi a mangiare.
Incoraggiata dai colleghi a seguire il suo sogno, ha applicato al mondo del cibo il concetto di Open Source più legato al mondo dei software, dove la partecipazioni dei clienti, aiuto il ristorante stesso a crescere e migliorarsi.
Quanto si lavora dipende da quanto si mangia, i turni vanno da 50 minuti a due ore, per un pasto che costa 900 yen (circa 7 euro)
Dal 2015, anno in cui il ristorante ha aperto, sono più di 500 le persone che hanno aiutato Sekai a lavorare per pagarsi da mangiare.
La proprietaria è felice della sua scelta perchè le permette di entrare in contatto con persone di ogni tipo di estrazione sociale e ricchezza, anche conoscere e stingere rapporti con persone che normalmente non si potrebbero permettere un pranzo al ristorante.
Chi paga il conto lavorando?
Generalmente gli studenti universitari che lavorano per risparmiare qualche soldo, ma sono si sono messe alla prova dietro i fornelli, persone di tutte i tipi, persino un ex insegnante 50enne che voleva imparare le basi per aprire un proprio ristornate.
questo idea è perfetta per permettere a chi non trova lavoro la possibilità di cimentarsi guadagnandosi il pranzo.
e le idee della proprietaria non sono finite qui, infatti si può anche lavorare 50 minuti per lasciare un pranzo pagato per qualcuno che ne ha bisogno, e nel ristorante è anche presente un punto di bookcrossing, in cui portare libri letti e prenderne di nuovi gratuitamente.
per prenotarsi, bisogna andare sul sito del locale e guardare i turni di lavoro disponibili, uniche condizioni per entrare in cucina:
- parlare giapponese o inglese
- abbigliamento comodo
- e ovviamente, essendo a contatto con il cibo, un ottima igiene personale
bellissimo progetto di inclusione sociale, aggregazione e solidarietà. complimenti a Sekai Kobayashi!