//La Nazionale Italiana di calcio pazienti psichiatrici è campione del mondo

La Nazionale Italiana di calcio pazienti psichiatrici è campione del mondo

nazionale italiana pazienti psichiatrici

C’è una nazionale italiana, ufficiale, fatta di campioni super pagati, che non si qualifica ai mondiali, ce n’è un’altra di cui non si parla, che invece lotta e regala emozioni e vittorie, quella dei pazienti psichiatrici di calcio a 5,

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che si porta a casa il titolo di campione del mondo Dream World cup 2018, 9 nazionali, 150 pazienti psichiatrici in campo si sono sfidati per 3 giorni, dal 13 al 16 Maggio, a Roma al PalaTiziano.

La nostra nazionale che con molta autoironia ha dato il nome alla squadra “Crazy for football” ovvero “Pazzi per il calcio” è arrivata prima battendo in finale per 17 a 4 il Cile, terzo classificato il Perù e quarta l’Ungheria.

Dream world cup è stata una grande occasione di promuovere il valore positivo del gioco del calcio come motore del reinserimento sociale.

I giocatori della nazionale sono persone che soffrono di disturbi bipolari, schizofrenia, depressione e che trovano nell’impegno nello sport una strada che ridà innanzitutto dignità alla persona, prima che considerarla semplicemente malata.

lo psichiatra Santo Rullo presidente del Comitato internazionale per il calcio nella salute mentale, spiega come questa competizione abbia realizzato il sogno di tutti i partecipanti di vestire la maglia della propria nazionale.

e come questa maglia abbia soprattutto battuto la vergogna, lo stigma del disturbo psichiatrico e investito di orgoglio tutti i giocatori.

Agli scorsi mondiali, tenuti in Giappone nel 2016, la nazionale italiana era arrivata 3, e da quell’esperienza sono nati il film documentario “Crazy for football” e un libro con lo stesso nome, di Francesco Trento, il regista.

Mentre Enrico Zanchini, l’allenatore, ha un solo dispiacere:

“Non abbiamo trovato neanche un’azienda che ci sponsorizzasse. Evidentemente i matti fanno ancora paura.

Ma questo è un grande sogno che si realizza: la vittoria di una grande battaglia culturale perchè tutti hanno diritto alle cose belle della vita, come lo sport, e che questi ragazzi sono capaci di farlo ad altissimo livello”