Nobel per la Medicina: “Immunoterapia eliminerà tutti i tumori entro il 2050”
che ha diviso il premio con il collega americano James P. Allison, dell’Anderson Cancer Center, entrambi hanno vinto il premio per essere i due pionieri dell’immunoterapia.
Il primo incontro tra i due è avvenuto nel 1982 in Texas, quando Honjo chiese al collega di collaborare:”Da allora non ci siamo più visti, ma nonostante questo fra noi non c’è mai stata competizione: le nostre ricerche sono andate avanti in modo complementare”
ora dopo 35 anni si rivedono per la seconda volta, per essere insigniti del più alto dei riconoscimenti per avere fatto grandi passi avanti in campo medico, nel loro caso, per avere gettato le base per aggredire i tumori dall’interno, con il proprio sistema immunitario
l’immunoterapia è una nuova arma a disposizione di chi combatte contro una malattia la quarta disponibile al momento dopo chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia. e sicuramente, quella che sarà l’arma per eccellenza nel futuro della lotta contro ogni forma tumorale.
Entrambi gli immunologi per più di 30 anni hanno studiato e analizzato come i tumori riuscissero a bloccare le cellule immunitarie e continuare a crescere indisturbati,
la prima proteina coinvolta nel processo l’ha trovata l’americano Allison negli anni 90, si tratta della proteina CTLA-4, sulla superficie dei linfociti T; nello stesso periodo il giapponese Honjo ne ha scoperta un altra, la PD1 sempre sui linfoci T
Queste due proteine adesso, sono diventate le nuove armi più promettenti per poter combattere ogni forma di cancro, facendo reagire dall’interno il sistema immunitario.
i due incontrando la stampa all’Istituto Karolinska dopo l’assegnazione del premio hanno rilasciato dichiarazioni molto incoraggianti per il futuro della medicina, Tasuku Honjo infatti racconta:
“Sono sicuro che entro il 2050 tutte le forme di tumore potranno essere sconfitte con l’immunoterapia. Se non riusciremo a eliminare tutti i tumori, potremo comunque riuscire a bloccarli, impedendo loro di continuare a crescere”
Entrambi i premi nobel sono convinti che il sistema immunitario sia la chiave della battaglia contro il cancro e che vedono come la strada che loro hanno pioneristicamente aperto 20 anni sia ormai una terapia su cui lavorano tantissimi ricercatori in ogni parte del mondo
“ancora per un po’ l’immunoterapia dovrà essere combinata con radioterapia e chemioterapia, mentre si sviluppa nel migliore dei modi, ma siamo certi che sia un campo estremamente promettente”
“nei prossimi anni arriveranno combinazioni che possono lavorare insieme per superare i problemi legati alla chemioterapia. Penso a un approccio immunitario che consenta di uccidere le singole cellule malate.
La chemio in alcuni tipi di cancro funziona, ma in altri meno e ha effetti sull’organismo. Ci sono un migliaio di combinazioni attualmente in studio nei trial clinici. Il potere immunitario è la chiave per combattere il cancro”