Pensieri, note e suggerimenti in modalità Mindfulness
Avete mai notato che tutto quello che ci succede finisce nel corpo? Se non l’avete notato, fate caso quando siete arrabbiati come reagisce lo stomaco o cosa sentite al centro del petto. Quando siete tristi cosa sentite dietro gli occhi. E quando siete felici, cosa dice la pelle? Sono solo esempi ma ci raccontano l’importanza del nostro corpo nel raccogliere i segnali delle emozioni.
La pratica di consapevolezza o Mindfulness ci aiuta riconquistare l’ascolto del nostro corpo e renderlo un posto sicuro dove abitare. Ci porta letteralmente con i piedi per terra per sentire e connetterci con il corpo in ogni momento, con qualsiasi emozione. E lo fa in maniera gentile.
O meglio, ci ricorda di rivolgerci a noi stessi con gentilezza, ci permette di recuperare la tenerezza verso le nostre fragilità, lasciando il muso duro e l’estremo criticismo abituale.
In qualche strano modo abbiamo paura della nostra ombra, il nostro lato oscuro che raccoglie i pensieri difficili e li fa girare come su un disco rotto che ripete la stessa frase della canzone. Non solo, mentre il disco si ripete, facciamo finta di nulla, neghiamo e occultiamo le nostre contraddizioni, i dubbi, la nostra difficoltà a restare sereni.
Anzi, sono gli altri che non hanno capito, che hanno frainteso, che calunniano. In realtà la nostra vera grandezza sta proprio nell’essere uno e dieci, nello sbagliare e capire dagli errori, nel vivere anche i nostri limiti. La mindfulness ci propone di farlo con onestà, di correggerci pian piano strada facendo. Ci abitua a perdonare noi stessi e quindi anche gli altri che molto spesso sono il nostro specchio.
La pratica di consapevolezza ci insegna a essere onesti con noi stessi per poterlo essere anche con gli altri. L’intento di questa pratica è diventare uno strumento nella nostra vita quotidiana, sviluppando l’abilità a radicarci nel momento presente, con il corpo e con i pensieri, meglio che possiamo, con gentilezza e attenzione per ritrovarci in ogni istante.
Restando accanto al nostro respiro, il nostro vecchio amico sempre a disposizione che ci riporta dentro alla relazione intima con noi stessi, qualsiasi cosa ci stia capitando.


La furia con cui continuamente viaggi di qua e di là non serve a nulla. E sai perché non trovi sollievo nella fuga? Perché mentre fuggi ti porti sempre dietro te stesso.
(Lucio Anneo Seneca)
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Marcella Manzini www.etiqameditazione.onweb.it