Per combattere la strage di ulivi in Puglia, un’associazione di cittadini riforesta il Salento con le querce
Sappiamo che la Puglia è stata fortemente colpita dalla Xylella fastidiosa, un batterio che ha portato alla morte di una gran numero di piante di ulivo e allo stato attuale delle cose in Salento degli 11 milioni di ulivi presenti sul territorio, il 90% delle piante è gravemente malato,
questo ha portato ad un impoverimento del territorio, che negli ultimi anni ha perso il suo grandi alberi, il suo verde lasciando in molte aree spazio ad un panorama grigio e desolante, l’assenza di alberi porta alla modifica del terreno che diventa sempre più secco, ad un hummus che perde qualità e alla proliferazione di funghi e batteri,
da qui il bel progetto di “Manu Manu Riforesta” un’associazione di cittadini, presieduta da Ingrid Simon che in Salento, riscatta ettari di terreno e boschi di ulivi per riforestarli piantandovi querce, per ritrasformare in foresta zone impoverite e desertificate,
dai cittadini che non si arrendono alla desertificazione della loro terra, i primi ettari di terreno riscattato sono a Ruffano, quelli dell’ ex Foresta Belvedere 7000 ettari, una volta polmone verde della città, poi nel 1860 trasformato in una monocultura di ulivi e purtroppo da pochi anni distrutta dal batterio killer Xylella,
Manu Manu è riuscita ad acquistare gli ettari di terreno grazie a donazioni private e li dove c’era distruzione ha ricominciato a piantare, non più ulivi ma querce che vi erano un tempo, per ridare ossigeno al Salento ricreare un polmone verde andato distrutto negli anni e che può donare ossigeno e nuova bellezza ai territori salentini
Sulla pagina del progetto Manu Manu si legge:
“Immaginate questo estremo lembo di terra alla fine del mondo, abbracciato da due mari e con al centro un’isola verde nell’isola Salento: una foresta di oltre 7 mila ettari con querce, lecci, frassini, olmi, macchia mediterranea, paludi di cui si ha memoria dalla notte dei tempi. Questa meraviglia della natura è stata spazzata via a metà ottocento, quando è stata introdotta la coltura intensiva di olivo. Senza soluzione di continuità nel tempo, tutti gli alberi – dell’antico ‘Bosco Belvedere’ e poi della ‘foresta’ di ulivi – hanno sempre e generosamente prodotto ossigeno e ombra in questa porzione di Salento. Almeno fino ad oggi.”
“Vogliamo creare un’agro-foresta. Piantumare tutte le specie un tempo presenti nel ‘Bosco Belvedere’. Coltivare piccoli orti con antiche semenze, frutteti e macchia mediterranea. Immaginiamo questo polmone verde da realizzare come il paradiso della Biodiversità, l’unica in grado di contrastare il processo di desertificazione già in atto da tempo.”
oltre alle querce nel Bosco Belvedere ci sarà spazio anche per alberi da fritto e orti, per la creazione di un pomone di biodiversità unico nel suo genere, che l’associazione spera di possa allargare a sempre più aree ormai abbandonate e distrutte nel territorio salentino e perchè no, in tutta la Puglia
un bellissimo progetto per ridare vita ad un deserto, riportare colore nel grigio delle foglie morte e alberi malati, così che tutti i cittadini, gli animali e l’ambiente ne possa beneficiare


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Fonti : Pagina Facebook Manu Manu riforesta