I detenuti dei carceri di Bollate Rebibbia e Salerno produrranno 800mila mascherine al giorno grazie al progetto #Ricuciamo
il progetto è stato presentato pochi giorni fa nel carcere di Bollate (Milano) dove sono appena arrivate le prime due macchine per produrre mascherina,
#Ricuciamo nasce da una collaborazione tra il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della giustizia e il commissario straordinario per l’emergenza Covid e prevede di costruire dei veri poli industriali presso alcuni carceri che aderiscono all’iniziativa
inserendo macchinari tecnologicamente avanzati e dando lavoro a 320 detenuti, ogni macchinario arriverà poi nel pieno delle funzioni a produrre 100 mila mascherine al giorno, creando dei poli di produzione di eccellenza con certificazioni di qualità
i detenuti lavoreranno su 4 turni giornalieri con 10 tenuti per turno su ogni macchina, 6 addetti a al funzionamento del macchinario, due addetti alla ricezione e alla preparazione del tessuto, due addetti all’impacchettamento e alla sanificazione delle mascherine,
Le macchine produrranno mascherine 24 ore su 24, per un totale di 80 persone impiegate in 4 turni di lavoro per le macchina installate in ogni struttura, due a Rebibbia, due a Palermo e quattro a Bollate.
i macchinari, una volta finita l’emergenza sanitaria potranno essere riconvertiti per altri tipi di produzioni
I detenuti saranno formati e abilitati all’utilizzo dei macchinari le mascherine prodotte andranno innanzitutto agli altri detenuti, alle carceri al personale carcerario e agli istituti di polizia penitenziaria,
l’eccedenza verrà utilizzata dal Commissario Straordinario per la distribuzione sul territorio nazionale
Ernesto Somma responsabile del Commissario per l’emergenza spiega:
“sono nati dei veri reparti industriali per una produzione efficiente di mascherine e quindi dalle tre carceri verrà fornito un contributo al nostro Paese”.
Una risposta concreta al bisogno di mascherine per chi quotidianamente vive e lavora nelle carceri che ha anche un importante ruolo di sviluppo sociale poichè i detenuti verranno formati e gli verrà insegnato un’impiego non sono la fare durante il periodo di reclusione, ricevendo un compenso,
ma che gli darà anche la possibilità di essere più preparati a livello lavorativo e di riqualificarsi una volta usciti dagli istituti di detenzione. Un bel progetto di inclusione e sviluppo professionale.

Fonti : IlGiorno.it
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