La svolta della Mattel nella creazione di Barbie sempre più inclusive e ricche di diversità, che vanno contro ogni pregiudizio
La nota casa produttrice di ”Barbie” sta negli anni sempre più adattando le due famosissime bambole per rappresentare tutti, dalle persone con disabilità, a quelle più formose, alle diverse altezze, professioni, colori della pelle, e anche difetti o patologie come la vitiligine, la calvizie ecc
Anche le bambole più famose diventano così resilienti e si adattano agli eventi della vita che possono succedere e coinvolgono ogni essere umano normale,
chiunque quando riceve una particolare diagnosi e/o per un incidente può diventare una persona che affronta una battaglia di autonomia, può intraprendere un percorso emotivo difficile per riuscire a superare il suo sentirsi ”diverso” allo specchio e il modo in cui lo vedono gli altri.
Finalmente anche le bambole non sono più solo perfette, bionde, longilinee ma diventano bambole che sono accanto a bambini che giocano avendo le loro stesse caratteristiche fisiche di normalità e anche gli stessi problemi o difetti.
Soprattutto soffermandoci sulle bambine con problemi fisici, ci sono bambole con la protesi, bambole in carrozzina, bambole con la vitiligine, senza i capelli.
Perché ogni bambino che gioca resta un bambino, l’immaginazione non ha disabilità, non ha difetti, ma potere giocare con una bambola che lo rappresenta, che non è un ideale di bellezza posticcio e irraggiungibile ma è vera, fa sentire i bambini meno soli, è un messaggio positivo, che dimostra che nessuno di noi è perfetto, nemmeno le bambole.
Quanta sofferenza si affronta a non sentirsi perfetti? tanta, è un cammino duro superare le proprie imperfezioni, che agli occhi dell’amore di una madre non hanno nessuna rilevanza. Ma il problema non è l’amore dei genitori, ma è il sentirsi guardati e osservati proprio per quella ”imperfezione”.
Le bambole ”imperfette” aiuteranno ogni bambino a essere meno solo nella propria condizione sia di percorso clinico che interiore.
Ormai sempre di più il mondo parla della diversità come arricchimento, i grandi atleti paralimpici, dimostrano e sono testimonianza che pur con un limite, c’è sempre la possibilità di affermare se stessi, anche se la fatica è più grande.
L’autonomia mentale e l’autodeterminazione vanno coltivate, fin da piccoli, perché i bambini imparano prima degli adulti, e non hanno tante barriere mentali.
Credere nelle proprie possibilità non è una diritto di poche eccellenze , è un diritto di tutti.
Come testimonia Bebe Vio
”Niente è impossibile. Bisogna sognare in grande e non arrendersi. Bisogna trovare tutte le strade possibili ”
e chissà forse la resilienza di una bambola imperfetta è una possibilità che apre nuovi futuri orizzonti immaginabili e realizzabili da ogni bambino con disabilità o imperfezioni visibili, per aiutarlo ad accettare l’imperfezione e vivere una straordinaria ”normalità”
Maddalena Cenvinzo


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Fonti ed Immagini : barbie.mattel.com