Buone notizie per le persone con il diabete di tipo 1 che purtroppo giornalmente hanno a che fare con aghi ed iniezioni di insulina,
Sicuramente non è ne facile ne piacevole “bucarsi” la pelle più volte al giorno, per somministrarsi l’insulina che l’organismo non riesce a produrre, ma purtroppo fino ad ora era stato l’unico metodo possibile…
Non più siringhe e punture, ma finalmente pillole! Pensate come questa nuova scoperta potrà cambiare e sicuramente aumentare la qualità di vita delle circa 40 Milioni di persone che soffrono di diabete di tipo 1 che non saranno più costrette a iniettarsi l’insulina attraverso aghi.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Proceedings of the National Academy of Sciences”.
Dove si sottolinea quando la scoperta sia rivoluzionaria rispetto alle ricerche condotte fino ad ora…
infatti nessun team di ricerca era mai riuscito a creare delle pillole che riuscissero a resistere ai succhi gastrici presenti nello stomaco, per cui l’insulina rilasciata nello stomaco, veniva scarsamente assorbita dall’intestino.
Questa volta invece i ricercatori sono andati oltre, hanno creato dei rivestimenti gastro-resistenti, in grado di trasportate l’insulina in un liquido formato da ioni, colina e acido geranico,
Il rivestimento delle capsule si dissolve quando raggiunge un ambiente più alcalino come quello dell’intestino tenue, dove viene rilasciata l’insulina.
I ricercatori hanno creato delle pillole facili da produrre e in grado di resistere 2 mesi a temperatura ambiente senza degradarsi, molto di più rispetto alle iniezioni attualmente in commercio.
Samir Mitragotri, professore di bioingegneria spiega infatti che non sono infrequenti i casi di pazienti diabetici che non riuscendo a curarsi correttamente e a farsi le iniezioni necessarie hanno riportato lesioni permanenti e seri problemi di salute.
Allo stato attuale delle cose questa nuova ricerca sta facendo molto parlare di sè, infatti i primi test sono andati a buon fine e si stanno portando avanti ulteriori studi clinici per verificarne la bontà e la biodisponibilità a lungo termine.
i ricercatori del team si Harvard si dicono molto ottimisti sul via libera per testarla anche sull’uomo e riuscire a metterle in commercio nel giro di un paio di anni, essendo tutti gli ingredienti usati per le pillole, già considerati sicuri per l’uomo dalla Food and Drug Administration.
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Fonti: theguardian.com – ilmessaggero.it